Centro Studio Pittori nell’Arte del Vetro di Murano

questo gruppo di artisti fondato da Egidio Costantini è attivo dal 1950 al 1955.

Il primo artista a cui Egidio si rivolge è Gino Krayer , pittore surrealista veneziano, che gli mette a disposizione alcuni disegni per i suoi primi tentativi di mettere in pratica le sue intuizioni.

Egidio si recò poi a Murano, in una fornace, portando con sé i disegni di Krayer e le sue intuizioni; guidando così la mano del maestro vetraio con la propria voce e con i suoi occhi crea le prime copie su vetro, che ricevono l'immediata approvazione del pittore.

Il successo ottenuto da Egidio spinge Krayer a presentargli un gruppo di artisti veneziani: Fioravante Seibezzi , Armando Tonello , Mario Carraro . Egidio trasforma i loro disegni anche in opere in vetro. Da tutti gli artisti, e lo farà sempre con chiunque collaborerà con lui, nessuno escluso, rivendica e ottiene la massima libertà di realizzare le opere in piena autonomia seguendo esclusivamente quelle che sono le sue idee e le sue intuizioni.

Inizia così il periodo del Centro Studio Pittori nell'Arte del Vetro di Murano.

Vengono allestite anche le prime mostre collettive: la prima mostra viene inaugurata a Murano il 18 aprile 1953, seguita dalla stessa portata a Treviso, poi a Perugia ed infine a Roma.

Nello stesso periodo Egidio sente il bisogno di mettere per iscritto le sue idee di innovazione e trasformazione radicale dell'Arte del Vetro e decide di comunicare il suo grande Progetto agli artisti più famosi dell'epoca. Scrive decine e decine di lettere in cui presenta la sua proposta agli artisti. Il primo a rispondere è il pittore austriaco Oskar Kokoschka , la loro prima collaborazione risale al 1952: da un suo disegno
Egidio realizza un vaso con anse invertite chiamato Vaso Baccanti. Nello stesso periodo realizza anche opere basate su disegni di Le Corbusier : uno dei primi è Bucranio Blu (1954).

Nel 1954 Egidio si recò a Parigi, voleva incontrare un artista amico di Pablo Picasso e poteva scrivergli una lettera di presentazione: il pittore spagnolo Pedro Flores era disposto a scriverla. A Parigi nel frattempo Egidio aveva conosciuto Alexander Calder al quale aveva consegnato il pesce realizzato su suo disegno, Jean Fautrier che gli aveva fatto dono di un disegno, poi Gino Severini e infine Saverio Pozzati, in arte Sepo, era stato quest'ultimo che gli disse il nome di Flores.

Da Parigi Egidio si trasferì a Vallauris sulla Costa Azzurra, sede della residenza di Picasso. Dall'incontro tra i due artisti non nasce semplicemente un accordo di collaborazione ma una vera e propria amicizia che durerà fino alla morte di Picasso, avvenuta nel 1973. Il grande artista andaluso dona a Egidio i disegni di Flamenco, Centauro e Giano Bifronte: nasceranno i primi capolavori realizzati da Egidio su disegno di Picasso. Negli anni successivi seguiranno nuovi incontri e nuove opere in vetro seguite dagli altri disegni che Picasso gli consegnerà.

Sempre nei suoi viaggi in Francia, Egidio conosce, diventa amico e inizia a collaborare con Jean Cocteau , scrittore, poeta, pittore, drammaturgo e regista, e con il poeta Andrè Verdet, entrambi amici di Picasso.
A metà degli anni Cinquanta il gruppo del Centro Studio Pittori nell'Arte del Vetro di Murano entra in crisi a causa di una discordanza di opinioni e interessi: Egidio è più che mai interessato a far crescere la sua arte ma una parte degli artisti più interessati ai guadagni immediati.

La rottura diventa definitiva nel '55 quando Egidio decide di proseguire per la sua strada e rassegna le dimissioni da socio e direttore del Centro.
Nello stesso anno Egidio aprì una propria galleria d'arte a Venezia nel campo dei Santi Filippo e Giacomo: Jean Cocteau la chiamò Fucina degli Angeli .

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