Epiphany Day celebrations in Italian and Venetian folklore

La vigilia dell'Epifania è un giorno importante per bambini e adulti in Italia. Nel folklore veneziano abbiamo dei modi particolari per festeggiarlo.

È un giorno importante per i veneziani: è il giorno dell'Epifania e segna la fine delle festività natalizie. Infatti c'è un detto: “L'Epifania porta via le Feste”.

Nel caso ve lo stiate chiedendo: sì. In Italia le festività natalizie durano circa due settimane!

In ogni caso, i bambini – ma anche gli adulti – attendono con entusiasmo la vigilia dell'Epifania perché quella notte accade qualcosa di magico. E la vecchia consegna regali ai bambini in tutto il paese. Nel folklore italiano quella donna, versione femminile di Babbo Natale, si chiama “Befana”. La Befana visita tutti i bambini d'Italia alla vigilia della festa dell'Epifania per riempire le loro calze di caramelle e regalini, ma soprattutto caramelle, se sono buone. O un pezzo di carbone candito se sono cattivi. Di solito è raffigurata come una vecchia strega che cavalca un manico di scopa in aria, indossa uno scialle nero ed è ricoperta di germogli perché entra nelle case dei bambini attraverso il camino. Sebbene sia brutta, con un naso orribile e un mento prominente, è buona e saggia. Sorride spesso e porta sulla schiena una borsa piena di caramelle, regali o entrambi.

In questo particolare giorno si svolgono le tipiche celebrazioni veneziane.

Tra questi il ​​falò del “Panevin” (letteralmente pane e vino) e la “Regata de le maranteghe”.


I falò di inizio anno dei Panevin sono una tradizione popolare dell'Italia nordorientale che consiste nell'ardere grandi cataste di legna e frasche nella notte della vigilia dell'Epifania. Mentre il fuoco arde, le persone si riuniscono in cerchio cantando formule di auguri per un prospero anno nuovo, bevendo vin brulè e mangiando la “Pinsa”, dolce tipico veneto. Si mescolano farina di frumento, farina di mais, lievito, zucchero, uova, fichi secchi, uva passa e semi di finocchio. Il dolce viene consumato durante le feste natalizie, soprattutto in occasione del Panevin.

In cima al falò sta un fantoccio che rappresenta una vecchia strega, immagine dell'anno vecchio, chiamata in veneziano “vecia” (vecchia signora). La fiamma simboleggia la speranza e la forza per bruciare i problemi e le disgrazie dell'anno passato. La direzione delle scintille generate dal fuoco viene letta come un presagio per il futuro.

Sembra che questa usanza derivi da riti purificatori e propiziatori celti, diffusi nella zona in epoca precristiana.

A Venezia il falò è impossibile. Quindi è stata sostituita con la Regata delle Befane.

Cinque uomini vestiti da Befane, si cimentano in una corsa in gondola lungo il Canal Grande.

Venezia, 01/06/16 - Regata delle befane a rialto
©Marco Sabadin/Vision - regata delle befane - fotografo: Marco Sabadin/Vision

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