Luciano Vistosi

Figlio di Guglielmo, nasce a Murano il 24 febbraio 1931.
Fin da giovanissimo, ancora studente, respira il profumo del vetro nella fornace di famiglia e impara a conoscerne tutti i segreti, spinto da una curiosità e da un'inventiva che ben darà i suoi frutti, quando, nel 1952, alla morte del padre , fondò , insieme al fratello Gino e allo zio Oreste , la Vetreria Vistosi .


Luciano capisce in anticipo il successo dell'oggetto di design e, creando lui stesso e coinvolgendo firme di notevole prestigio come quelle di Magistretti , Sottsass , Zanuso, Aulenti , e molti altri, inaugura una felice stagione produttiva che proietta con successo il vetro veneziano verso un palcoscenico non più e non solo di turismo, bensì di una fortunata simbiosi tra raffinatezza moderna e creatività.
La freschezza inventiva che si ritrova nelle lampade, nelle tazze e in generale negli oggetti d'uso creati con successo da Luciano Vistosi fino agli anni '70, sottolineando quello che è il vero esito del suo talento.
Scultura. La sua prima mostra personale, nel 1968, alla Galleria Alfieri di Venezia, rivelò al pubblico un artista già maturo e ricco di una nuova poetica e di grande valore plastico. Attraverso le sculture in vetro che qui espone emerge la raffinatezza della sua tecnica e allo stesso tempo il suo amore travolgente per questo materiale, amore che non lo abbandonerà mai. Nello stesso anno realizza una personale a San Francisco, e nel decennio successivo altre ancora a Venezia, Colonia e Düsseldorf.


Stand al Museo del Vetro

Agli inizi degli anni Ottanta il Museo d'Arte Moderna di Ca'Pesaro di Venezia gli dedica una grande personale che ne decreta ulteriormente il successo di pubblico e di critica. Seguiranno a breve distanza le mostre a Madrid, Firenze, Segovia e Milano. Contemporaneamente, a partire dal 1973, è invitato a mostre collettive in tutto il mondo, nei musei e nelle gallerie più prestigiose: dal Landesmuseum di Kassel alla Hankyu Gallery di Osaka, dall'Hokkaido Museum of Modern Art di Sapporo a la Galleria Brinkmann di Bonn, dal National Building Museum di Washington alla Kunsthaus di Colonia, e molti altri.
Dopo anni di studio e progettazione, nel 1985 realizza, interamente in vetro, il modello per il “Ponte dell'Accademia” che viene esposto allo Tsukuba World Expo nella primavera dello stesso anno. A partire da questa idea provocatoria e rivoluzionaria, prende forma, un decennio dopo, il progetto, decisamente più realizzabile e concreto, per un ponte destinato a sostituire quello in legno alle porte dell'Arsenale di Venezia: il suo modello, di circa otto metri, è esposto con enorme successo, all'Aichi World Expo nel 2005. Nel 1986 è stato invitato alla XLII Biennale Internazionale d'Arte di Venezia e nel 1989 alla XX Bienal Internacional di San Paolo del Brasile.



"Incubi"


Nel 1994, per la Basilica di San Marco, realizza una croce in vetro dal colore verde laguna sorretta da una stele in bronzo e composta da un centinaio di blocchi squadrati, che venne collocata nell'antica cripta sotto l'Altare Maggiore nel dicembre di quell'anno. . Uomo schivo e riservato, Luciano Vistosi trasfonde nella sua arte, per contrappunto, un'energia vitale che forse stupisce lui stesso. La sua capacità di catturare la luce ha paragoni più pittorici che scultorei.
La materia si plasma tra le sue mani con una leggerezza che ci riporta alle linee pure di artisti del passato che hanno fatto dell'eleganza formale un segno distintivo; e allo stesso tempo la sua capacità di catturare la luce lo rende modernissimo e attuale e veste le sue opere – siano esse “le scenografie”, angeli di sottile trasparenza, o “cave di vetro”, massi ancestrali sapientemente tormentati dalle sue mani, o i "costruzioni di luce", come il superbo Ponte dell'Arsenale, di una rifrazione sapientemente evocativa.



"nudo"

Nonostante fosse stato colpito da una grave malattia alla fine degli anni '90, Luciano Vistosi non interruppe mai la sua attività artistica, continuando a creare i suoi sublimi e delicati lampi di luce nel suo studio-atelier di Murano, con forza e carattere generoso fino agli ultimi giorni di vita.
Morì a Venezia il 14 maggio 2010.

"A casa nostra raramente sentivo parlare di scultura: parlavamo solo di pittura. Eppure le forme c'erano: nascevano ogni giorno nella fornace. Potrei arrivare a dire che ho sempre pensato tridimensionalmente, cioè , plasticamente”.
Luciano Vistosi, 2003

Crediti

Luciano Vistosi Sito ufficiale

esposizione

lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. i campi richiesti sono contrassegnati