Erwin Walter Burger

Allo stesso modo, il lavoro nutrito dall'emozione e dall'immaginazione ha trionfato sulla teoria formale tra alcuni designer del vetro attivi nella stessa Milano.
Erwin Burger, il tagliatore e incisore a lungo impiegato da Fontana Arte, lasciò l'azienda nel 1945 e andò a lavorare in proprio.


Fondandosi su quanto aveva prodotto negli anni Trenta, dopo i progetti per vasi di Pietro Chiesa e per pezzi scultorei di Giacomo Manzù, il suo lavoro acquistò un sapore sempre più originale. Chiaramente ispirati ai pezzi incisi di Aristide Colotte degli anni '30, i suoi blocchi casuali di rottami di vetro si sono trasmutati in strutture ambivalenti che combinano forme umane e animali e possono essere pienamente comprese solo se viste da diverse angolazioni.
L'artista non intendeva, per sua stessa ammissione, affermazioni psicologiche profonde; tutto ciò che si manifestava nell'entusiasmo era la sua stretta affinità con il mondo animale.
Il confronto tra uno dei capolavori di Burger, la vivace testa di cavallo del 1051, e il suo predecessore piuttosto stilizzato del 1934, rivela chiaramente da un lato un elemento di continuità e, dall'altro, un'immensa crescita di espressività attribuibile allo stato d'animo di il tempo.
Questi continuano la linea risalente all'anteguerra, ma rafforzano il loro slancio organico in modo tale da sembrare quasi realizzati in una fornace.


Scultura "Il principe e il rospo". Erwin Burger, Milano. 1952. Altezza 8,9 cm, larghezza 18,8 cm



Ho sentito parlare di una giovane donna. Ewin Burgeer, Milano. Altezza 8,9 cm, larghezza 7,7 cm


Crediti a: Vetro italiano Murano-Milano 1930-1970
Immagini di: Horst Kolberg
Edizioni Prestel-Verlag - ISBN 3-7913-1736-9
ISBN-13: 3791317369

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