Luciano Gaspari

Nato a Venezia nel 1913. Studiò all'Accademia di Belle Arti di Venezia e di Bologna, fu allievo di Virgilio Guidi e Giorgio Morandi. Ha partecipato a numerose Biennali.
Luciano Gaspari è un pittore che entra in simbiosi con la produzione del vetro, studia le collezioni, verifica scientificamente le tecniche, instaura un rapporto profondo con grandi maestri come Alfredo Barbini , Luciano Vistosi , Paolo Martinuzzi, soprattutto Livio Seguso e, più tardi, Pino Signoretto .
Diventato direttore artistico della Salviati nel 1955, interpreta il ruolo con instancabile impegno e rigore.
Caratteristica del suo approccio è una totale padronanza e un uso innovativo delle tecniche tradizionali, la capacità di guardare al passato per inventare il futuro, ma anche di utilizzare le novità con coraggio e fantasia, o di "forzare" l'uso comune trasformando, ad esempio, , semplici bottiglie in sculture.
Si cimenta in produzioni seriali, in "pezzi unici", in sculture, ma anche in oggetti come piatti (tra cui assolutamente straordinari quelli presentati alla Biennale del '66), vasi, tazze, bottiglie: in ogni creazione la qualità dei colori, la l'equilibrio tra luminosità, trasparenza, bagliori e ombre rivela l'intenso rapporto tra la sensibilità e la fantasia del pittore e una perfetta comprensione delle potenzialità del vetro.

1913. Nasce a Venezia il 22 marzo da una famiglia di decoratori.

1931. Dopo aver frequentato l'Istituto d'Arte, debutta alla mostra collettiva dell'Opera Bevilacqua La Masa.

1932. Riceve il premio come pittore più giovane alla XVII Biennale di Venezia.

1933. Allievo di Virgilio Guidi all'Accademia di Belle Arti.

1935. Segue Guidi a Bologna. Qui frequenta il corso di tecniche dell'incisione tenuto da Giorgio Morandi, con il quale resterà a lungo in corrispondenza.

1936. Partecipa alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia.

1937. Terminati gli studi a Bologna, ritorna a Venezia.

1938. Partecipa alla Biennale di Venezia. 1940. Partecipa alla Biennale di Venezia; diventa assistente di Giuseppe Cesetti, docente di figura all'Accademia di Belle Arti di Venezia, che ne assume la cattedra fino al 1983.

1943. sposa la pittrice Bruna Gasparini. Tiene la sua prima mostra personale alla Galleria del Milione di Milano con Armando Pizzinato.

1944. Espone tredici opere in una personale a Venezia, alla Galleria del Cavallino, di Carlo Cardazzo, punto di riferimento dello Spazialismo veneziano, il cui – pur non aderendo al movimento – è vicino alla sua ispirazione.

1947. Partecipa alla Quadriennale di Roma. Inizia a collaborare come designer con la vetreria Salviati di Murano.

1948. Partecipa alla XXIV Biennale con tre dipinti: Dormiente, acquistato dalla Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, Figura e Composizione. Partecipa a Palazzo Re Enzo a Bologna alla prima mostra nazionale d'arte contemporanea promossa dall'Alleanza per la Difesa della Cultura, (oltre quaranta presenze, tra cui, oltre a lui, Afro, Cagli, Consagra, Guttuso, Leoncillo, Mafai, Turcato, ...), che rivendica la necessità del confronto artistico con le esperienze d'avanguardia europee.

Crediti fotografici Libro: Museo del Vetro di Murano

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