Consiste in un vetro che, sotto uno strato trasparente incolore, contiene al suo interno corpuscoli colorati che, per la diffrazione della luce, danno l'impressione visiva del fumo.

Si ottiene come segue: durante la produzione, la superficie del manufatto è esposta al fumo di un fuoco di legna; una certa quantità di particelle grigiastre (carbone incombusto e ceneri) aderisce alla superficie del vetro che viene a sua volta marcata vigorosamente con strumenti metallici in modo da formare delle scanalature. L'intera superficie viene successivamente ricoperta nuovamente con un altro strato di vetro fuso. Questa tecnica fu inventata presumibilmente da Alfredo Barbini presso le vetrerie VAMSA alla fine degli anni '30 e venne utilizzata per eseguire sia vasi che figure di uccelli, tra cui le famose anatre che riscossero tanto successo. Alcune fornaci minori hanno ripreso questa tecnica negli anni '80.

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