Lattimo

Si tratta di un vetro bianco lattiginoso in cui l'opacità è data dalla presenza di microcristalli dispersi nella matrice che si separano quando il vetro fuso viene raffreddato. I cristalli modificano l'indice di rifrazione, conferendo così alla massa vetrosa un aspetto lattiginoso.



I microcristalli non assorbono i fasci luminosi ma li riflettono, determinando così sia l'opacità che la colorazione bianca. Nel muranese sono costituiti da fluoruri di calcio e di sodio e si ottengono aggiungendo alla miscela vetrosa composti del fluoro come criolite o fluoro spar, nonché ossido di zinco e allumina.

Il lattimo fu introdotto nel XVI secolo per oggetti decorati con smalti policromi, particolarmente raffinati e rari.
Successivamente venne utilizzato come complemento ad altri tipi di lavorazione, come ad esempio il reticello . Caduto in disuso agli inizi del '900, ha ripreso vita alla fine degli anni '20 ad opera delle più importanti e famose vetrerie muranesi, quali Barovier & Toso , Venini & C. e MVM Cappellin & Co. Quest'ultimo fu il primo ad utilizzarlo senza l'aggiunta di altri colori per una serie di vasi geometrici esposti all'Esposizione Internazionale di Arti Decorative di Monza del 1927.
Successivamente, nel corso degli anni '50, il vetro lattimo venne adottato da quasi tutte le fornaci dell'isola e raggiunse ottimi risultati numerici, come è il caso delle famose figure della Commedia dell'Arte di Fulvio Bianconi per Venini & C.


Tommaso Buzzi . Raro vaso zoomorfo Lattimo Argento modello 3423

lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. i campi richiesti sono contrassegnati